1965-1966: il 6° corso Pol.g.a.i.

1965-1966: istituzione e inaugurazione, a Milano, di una Sezione distaccata della Scuola Superiore di Polizia; il 6° corso di specializzazione nei servizi di polizia giudiziaria, amministrativa e investigativa.

Con disposizione nr. 500/9212.C.5.3.62 del 31 luglio 1965 del Capo della Polizia Angelo Vicari fu istituito, sotto la direzione della Scuola Superiore di Polizia di Roma, il 6° corso di specializzazione nei servizi di polizia giudiziaria, amministrativa ed investigativa da svolgersi a Roma, presso la Scuola Allievi Guardie di Pubblica Sicurezza, con distacco di una Compagnia a Milano, presso la caserma “ Garibaldi”, sita in piazza Sant’Ambrogio, già sede del Raggruppamento delle Guardie di Pubblica Sicurezza di Milano, dove venne creata, ex novo, una Sezione distaccata della Scuola Superiore di Polizia, dipendente, solo militarmente dalla Scuola Allievi Guardie di Roma.

A questa Sezione furono assegnate 70 Guardie di Pubblica Sicurezza che, dal 4 al 27 settembre 1965, avevano svolto e superato presso la Scuola Allievi Guardie di Roma, un ciclo propedeutico secondo il programma stabilito dalla Scuola Superiore di Polizia.

Per ogni tipo di scuola occorreva trovare uomini adatti che sapessero tradurre in pratica le idee del Prefetto Vicari. Da costoro egli esigeva che dessero il massimo di sé stessi e infondessero negli allievi il culto delle libertà democratiche e la più alta concezione del rispetto dell’individuo.  A dirigerla, il Capo della Polizia volle il Vice Questore Mario Nardone, dirigente il Nucleo di polizia criminale per l’Alta Italia, uno dei poliziotti più esperti, titolati e inseriti nelle attività investigative nazionali ed internazionali. A lui fu detto” come vorresti che fossero, cosa vorresti che sapessero i nuovi poliziotti assegnati ai reparti investigativi? Selezionali e formali. Così, alcuni giornali riportarono la notizia.

Il 1° ottobre dello stesso anno il corso ebbe inizio e fu solennemente inaugurato il successivo 16 ottobre dall’Eccellenza il Capo della Polizia, alla presenza delle maggiori Autorità civili, religiose e militari della provincia lombarda.

Di seguito i discorsi del Capo della Polizia, del Prefetto di Milano, del Direttore della scuola

 e le immagini relative alla inaugurazione. della scuola, tutto tratto da una brochure fatta stampare appositamente per ricordare quella giornata.

Fin da subito, alla scuola di Milano fu costituita una equipe di docenti capaci, magistrati di alto valore, sociologi, giuristi, funzionari di P.S. e ufficiali di provata esperienza, insegnanti di educazione civica, istruttori di discipline militari e sportive. L’entrata alla scuola, situata all’inizio in piazza Sant’Ambrogio, fu successivamente spostata al civico 10 di via Santa Valeria.

L’allievo perviene alla scuola di specializzazione dopo aver frequentato, corsi di istruzione e perfezionamento e aver superato una selezione psicotecnica. Viene preparato per essere destinato ai Nuclei di polizia criminale e alle Squadre mobili per assolvere i più delicati compiti investigativi. Se ne perfeziona la preparazione attraverso i vari settori didattici. Si mira ad arricchirne la personalità tendendo alla formazione di un tipo di Guardia di P.S. che sia sufficientemente colta e disinvolta, professionalmente preparata e consapevole di essere sempre “al servizio del cittadino”. Formalmente irreprensibile, intimamente convinto che il suo stato gli impone di essere giusto, corretto e paziente anche se a volte dovrà essere deciso ed energico. Prestante, conscio e sicuro dei propri mezzi fisici non dovrà mai essere un Superman. Il poliziotto della scuola italiana è un uomo come tutti gli altri che ha come primo dovere di essere di esempio nel rispettare la legge prima di farla rispettare. Le materie di studio professionale vertono sul codice e procedura penale, leggi di pubblica sicurezza, medicina legale, tecnica dell’investigazione, tecnica criminale, criminologia ed educazione civica. La preparazione viene completata con corsi di lingua italiana, di armi e tiro, di dattilografia. Ogni guardia deve essere capace di guidare mezzi della Polizia. Alla ginnastica professionale viene data particolare importanza, perché vige il concetto che ci si deve saper difendere e rendere inoffensivo l’individuo senza ricorrere all’uso delle armi, consentito solo in casi di legittima difesa. Gli allievi dispongono di sussidi didattici fra i più moderni: tv a circuito chiuso, film, lavagna elettronica, schermi, proiettori, amplificatori, magnetofoni, sono i mezzi di insegnamento in dotazione alla scuola. Un prezioso corredo di materiale didattico specialistico costituito anche da corpi di reato raccolto con paziente cura consente di metterli in presenza delle più disparate tecniche criminali. Le aule attrezzate con materiale pertinente le materie in esse insegnate consentono di far fare agli allievi quelle immediate esperienze indispensabili per assimilare le conoscenze teoriche per rendersi conto delle loro pratiche attuazioni. L’ufficio di P.S. Tipo poi consente ad ognuno di constatare il funzionamento dei vari rami di servizio e di valutare in termini realistici la portata degli insegnamenti ricevuti. Qui ha la possibilità di effettuare un pratico coordinamento delle singole discipline, valutarne l’utilità, superare le difficoltà derivanti dalla materializzazione della teoria. La simulazione di casi ispirati alla realtà preparati con gradi di difficoltà crescenti, secondo l’evolversi dei piani didattici, iniziano i discenti ad inquadrare quell’attività pratica che verrà poi affinata durante le esercitazioni effettuate presso gli uffici delle Questure. La TV a circuito chiuso ha consentito poi di poter portare in aula le parole di esperti e di innovare metodi di insegnamento e programmi. Gli allievi in alcuni momenti del corso.

Il 12 novembre 1965 una banda di criminali, nell’arco di 45 minuti, consumò ben tre rapine in tre banche diverse. Denominata, per la sua ferocia, la “banda della morte” i suoi componenti furono identificati ed arrestati dopo la loro ultima e tragica rapina compiuta all’agenzia del Banco di Napoli a Milano il 25 settembre 1967. La banda composta da Pietro Cavallero, Adriano Rovoletto e Sante Notarnicola, nelle 17 rapine in danno di istituti bancari si lasciarono dietro una drammatica scia di morti e feriti. Questo, come molti altri importanti casi, venivano direttamente seguiti dal dottor. Mario Nardone, che spesso coinvolgeva gli allievi della scuola Pol.g.a.i. in ricerche, profonde riflessioni, accertamenti e piccole indagini.

Dal Corriere della Sera del 5 luglio 1966. Il 6° corso di polizia giudiziaria, amministrativa e investigativa iniziato il 1° ottobre 1965 terminava il 30 giugno 1966. Tema dell’esame finale: “Rastrellate la città”.

Il nottambulo o la passeggiatrice che nelle notti scorse si sono sentiti bloccare da alcuni giovanotti in borghese e interpellare con il tradizionale: “Polizia. Per favore favorisca i documenti” non sapevano che stavano facendo da cavie agli esami estivi dei futuri agenti speciali di polizia criminale. Strani esami che si sono svolti non in aula né di giorno, ma di notte e in località famigerate come “la fossa dei serpenti”. In questo modo si è concluso il corso di specializzazione della scuola superiore di Polizia che a Milano ha in funzione una sezione staccata alla caserma Sant’Ambrogio. Dopo una dura selezione 235 guardie di pubblica sicurezza, 175 nella capitale e 60 nella nostra città, hanno sostenuto gli esami nelle rispettive sedi superando tutti brillantemente la prova. I quattro migliori sono risultati Maurizio Angelici, Mario De Cristofano e Bruno Rotondi della sezione milanese diretta dal Vice Questore Mario Nardone, e Massimo Silveri della scuola romana diretta dall’Ispettore generale capo Dottor Vincenzo Di Stefano. I quattro “primi della classe” hanno ricevuto in premio un orologio d’oro. Quasi tutti gli allievi sono stati destinati alle squadre mobili di diverse questure italiane. In particolare i 60 ormai ex allievi milanesi sono stati ripartiti tra le squadre mobili di Milano, Pavia, Brescia, Cremona, Como e Bergamo. Soltanto un agente neo-diplomato del corso è rimasto aggregato alla sezione milanese per motivi particolari. Si tratta di Angelo Abruzzo e i motivi particolari sono d ricercarsi nel karatè e nel judo di cui la guardia è campione: un Angelo che spezza due tavole in legno di impressionante spessore con un colpo di taglio della mano. I sessanta allievi milanesi, oltre ad affrontare e superare gli esami teorici hanno affrontato il loro vero e proprio esame per le strade, Il vice questore Dott. Nardone, fedele al suo vecchio motto che l’agente si fa nella strada, ha infatti affidato per un ultimo corso pratico i suoi “alunni” al dirigente della Squadra Mobile Dott. Ludovico Reale perché li impegnasse nelle più diverse operazioni di polizia. I sessanta giovani hanno anche frequentato, a turno, tre ambienti profondamente diversi: una grande industria farmaceutica, un grande complesso litografico e la Scala. Nel primo hanno appreso tutto nel campo degli stupefacenti, tipi, costi, provenienza e trattamenti, nel secondo hanno imparato come si può fabbricare carta moneta falsa aggiungendo così al loro bagaglio la conoscenza di filigrane, colori e disegni. Infine al massimo teatro lirico milanese essi sono stati messi a contatto diretto con un pubblico eletto: tra gli stucchi dorati hanno superato anche un esame di galateo. I nuovi agenti speciali hanno tutti una cultura di scuola media o superiore e buona parte di essi conosce le lingue straniere. Tra essi c’è anche un perfetto conoscitore della lingua turca. Vedi articolo integrale

Dei 70 partecipanti iniziali solo 58 arrivarono e superarono gli esami finali risultando così idonei ai servizi investigativi e quindi destinati alle Squadre Mobili e ai nuclei di polizia criminale.  Trentanove di loro furono abilitati a condurre automezzi militari. I dodici non idonei furono trasferiti ai reparti mobili per essere impiegati nei servizi di Ordine Pubblico o nei Gruppi Guardie di P.S. per i vari servizi.

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